Guido Vitiello

Pugilato con l’ombra

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Avevo bisogno di un’agenda nuova e vi dirò, non mi dispiaceva affatto l’idea di comprare l’agenda Isbn 2006. È semplice, elegante e per di più viene da un editore di cui apprezzo lo stile grafico e diversi titoli in catalogo.

Quando però ho letto che si annunciava come Allegra agenda dei martiri della chiesa e del capitale, ho storto il naso. Quando poi ho dato un’occhiata al breve testo di presentazione, mi è definitivamente passata la voglia:

“Per contrastare il bigottismo e il liberalismo ottusi e montanti, l’agenda offre un datario dei martiri della chiesa e del capitalismo. Sull’agenda Isbn ognuno dei 365 giorni dell’anno di grazia 2006 ricorda queste vittime. Il rogo di Giordano Bruno e la strage di Bhopal, il ferroviere Pino Pinelli e le vittime del Titanic, il bambino pakistano ucciso a 12 anni per aver denunciato la schiavitù infantile e i migliaia stuprati da preti e cardinali. Tre righe sintetiche ed essenziali affiancate da una piccola icona che simboleggia la tortura subita”.

Sarà, ma in giro io vedo per lo più bigottismo antiliberale. Che poi è una specie di pugilato con l’ombra, dove l’ombra è il famigerato “pensiero unico neoliberale”, un improbabile ectoplasma partorito da chierici in ritiro. Su quest’arcitruffa culturale, rimando al mio trattato bonsai. Insomma, ci s’inventa un coro (o un gregge di pecore bianche) per chiamarsene fuori. Bella irriverenza, così è troppo facile. Rubricare l’anarchico Pinelli tra i “martiri del capitale” è quasi più sciocco che aggiungere il nome del commissario Calabresi in coda al Libro nero del comunismo. E poi, “martiri del capitale”. Che nozione del cavolo.

D’accordo, è solo un’agenda. Non comprandola, cercherò di farne il 366esimo martire del capitale.

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gennaio 19, 2006 a 6:28 PM

Pubblicato su guviblog

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