Guido Vitiello

Elegia dei nati negli anni Cinquanta. Di Matteo Marchesini

leave a comment »

Noi fummo troppo giovani per fare il Sessantotto
ma troppo vecchi per non scontarne le illusioni;
troppo giovani per avere le pensioni
del Grande Welfare,
ma troppo vecchi per non contarci su;
troppo ragazzi per vincere al lotto
del sesso libero, ma troppo anziani o tristi
per il sesso sicuro e la disco-tivù.
Noi fummo troppo giovani anche per esser comunisti
ma troppo vecchi per non esserlo più
mentre cadeva il muro;
e troppo giovani, sì, per ricordare
il pathos della guerra,
ma dopo troppo vecchi per gustare
da figli l’edonismo, la gran serra
lustrata degli Ottanta:
così restammo stretti
tra un socialismo uguale a una scommessa
e il moralismo di “Bianca”, di Moretti.
Poi ci fu, tra noi, chi la speranza
scambiò nella promessa palingenesi
con la fede mondana nella Genesi;
altri applicarono alla propria stanza
le idee globali sull’ecologia.
Noi siamo quelli cui va ancora stretto
un conservatorismo troppo serio,
ma troppo larga la socialdemocrazia.
Noi: i condannati a non poter star senza
né con l’Ideologia.

Poesia uscita sul Foglio il 9 dicembre 2011

Written by Guido

gennaio 18, 2012 a 1:30 PM

Pubblicato su Matteo Marchesini

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: