Guido Vitiello

Intercettazioni in casa Adelphi

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Milano, riunione editoriale, estate 2012.
Si distinguono alcune voci intorno a un tavolo.

– Ci sarebbero queste poesie avanzate di Wislawa Szymborska…
– Ottimo, pubblichiamole subito. Se Fazio abbocca è fatta, ce le fa leggere in prima serata…
– … con accento campano.
– Con accento campano, embè?
– Sì, ma c’è un problema.
– …?
– Sono un po’ pochine.
– Pochine quante?
– Dodici, tredici, una cosa così.
– Cavolo. Ma se ci mettiamo il testo a fronte?
– In polacco? E chi se lo fila un testo a fronte in polacco? Già è un casino pronunciare il nome.
– Vissuawa Jimborska, come Slavoj Jijek.
– No, mi sa Scimborska, come Scilipoti.
– E poi col testo a fronte arriviamo sì e no a trenta, trentacinque pagine.
– Mm… Vogliamo metterci una bella postfazione?
– Aggiudicata. Dunque, testo a fronte, postfazione…
– … e una bella prefazione.
– Vabbè, mica possiamo fare il panino.
– Dicevo, testo a fronte, postfazione… Siamo sulle cinquanta scarse.
– Sempre troppo poche.
– E se usassimo un font più grande?
– Sei licenziato. Tu, altre idee?
– Una ce l’avrei, ma mi sa che è stupida.
– Se non è “ampliamo i margini”, spara pure.
– Si potrebbero riprodurre i manoscritti, così partono altre venti, trenta pagine buone…
– Cioè, fammi capire, oltre al testo a fronte in polacco aggiungiamo anche dei fogli scritti a mano in polacco. Mm.
– Ma ci ha fatto almeno dei disegnetti? Che so, una paperella, una casetta?
– Niente. Solo testo in polacco strettissimo. Che si fa?
– Mi sa che è l’unica. Fai un po’ i conti?
– Guarda, aggiungendo i manoscritti vengono sessanta, settanta pagine al massimo.
– Questa cosa è un incubo.
– Non se ne esce. Ma se ci mettessimo anche – sentite qua – una descrizione dei manoscritti? Insomma, una specie di nota filologica?
– A che pro?
– Farò finta di non aver sentito questa domanda.
– Ricapitoliamo: testo a fronte, postfazione, riproduzione dei manoscritti, nota filologica…
– A stare ci stiamo, con le pagine dico, ma a me sa ancora un po’ di fuffa.
– Dici che se ne accorgono?
– …
– …
– …
– Ho trovato! Preparatevi perché è un po’ audace…
– …?
– …?
– …?
– Un disegnetto buffo sulla copertina!
(Tutti in coro) Evviva la poesia!

Written by Guido

novembre 12, 2012 a 7:00 PM

Pubblicato su Deliri

3 Risposte

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  1. In casa Adelphi fanno passare per oro anche chi è meritatamente sconosciuto. Basta che sia esotico, mitteleuropeo, sballato, erotomane, paranoico, depravato, alcolista, tossico. Certo, pubblicano pure, ogni tanto, testi e autori grandissimi e grandi, ma per il resto la qualità scarseggia e non bastano i caratteri Bodoni e il color pastello per fare di un centone un capolavoro.

    Avatar di Angelo Ciccarella

    Angelo Ciccarella

    novembre 12, 2012 at 7:57 PM

  2. l’operazione è in effetti smaccata, ma sono grata ad adelphi per certe mie recenti letture: Guarda gli arlecchini di Nabokov, Sabba di Sachs, Limonov di Carrere, più tutta la Nemirowski che mi leggo per ritemprarmi dalle disquisizioni filosofiche…

    Avatar di Sascia

    Sascia

    novembre 13, 2012 at 6:06 PM

  3. guarda che vado a controllare se c’è davvero il testo polacco a fronte :-)
    ci sono sospetti che possono venire, mentre uno sfoglia rapidamente la prefazione per raggiungere il testo molto più in là… e poi scopre che dura pochissimo. ma con le professionali a carico uno non osa neppure…

    Avatar di cinzia opezzi

    cinzia opezzi

    novembre 13, 2012 at 10:39 PM


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