Guido Vitiello

In nome della legge. La giustizia nel cinema italiano

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InNomeDellaLegge

Enzo Tortora suggerì per scherzo di proibire, in Italia, i telefilm di Perry Mason, perché lo spettatore rischiava di farsi un’idea del tutto irreale della giustizia. La battuta coglieva un aspetto decisivo: il processo americano si presta assai meglio del nostro alla messinscena cinematografica, tanto da aver dato vita a generi giudiziari come il courtroom drama e il legal thriller. E in Italia? Che caratteristiche ha il nostro cinema giudiziario? In che modo ha fatto i conti con le evoluzioni del rito processuale, della figura pubblica del magistrato, dei rapporti tra giustizia e società? Com’è cambiata la rappresentazione del mondo della legge e dei suoi protagonisti – giudici, avvocati, imputati? A vent’anni da Mani Pulite, il libro tenta di rispondere a queste domande. I saggi qui raccolti indagano generi e stagioni del nostro cinema (la commedia, il cinema politico, il poliziottesco), autori cruciali come Damiano Damiani, eroi del nostro immaginario come il giudice antimafia, senza trascurare la fiction televisiva, i formati giornalistici di spettacolarizzazione della cronaca nera, le metamorfosi della letteratura giudiziaria.

Con saggi di: Milly Buonanno, Giovanni Damele, Giovambattista Fatelli, Anton Giulio Mancino, Andrea Minuz, Andrea Pergolari, Alessandro Perissinotto, Isabella Pezzini, Christian Ruggiero, Guido Vitiello.

Rubbettino, 178 pagine, 16 euro

Written by Guido

febbraio 18, 2013 a 9:47 PM

Pubblicato su Cinema, Giustizia, Libri

Una Risposta

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  1. Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.

    fabioargiolas

    febbraio 25, 2013 at 12:24 am


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