Guido Vitiello

Chi sono

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Scrivo per il Foglio – la mia rubrica quotidiana si chiama Il Bi e il Ba – e per Internazionale, nei panni del bibliopatologo.

Ricercatore alla Sapienza di Roma, studio e insegno per lo più cose di cinema.

Qui ci sono i miei libri, in senso lato: i libri che ho scritto, tradotto, curato o a cui ho contribuito in qualche modo.

Quello a cui tengo di più si chiama Una visita al Bates Motel.

Written by Guido

ottobre 21, 2009 a 2:39 PM

19 Risposte

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  1. Ciao,
    ho letto e fatto girare con grande soddisfazione i tuoi sette punti sui luoghi comuni della lettura. Da addetto ai lavori te ne vorrei consigliare un ottavo: non farti mai ingannare dalla copertina. E invece no: la copertina vuol dire tutto, e dice anche molto di più di quanto sembri. Anche perché, se sei culturalmente impegnato o, comunque, nel dubbio, ti affidi ai culturalmente impegnati senza macchia e senza paura, come i tipi del 24 ore (ora diretti, se non sbaglio, dal grande intellettuale senza giacca), potrai goderti sulla “Grande Biografia” n.10 di Federico II niente popò di meno che un ritratto di Federico da Montefeltro! Orrore e soddisfazione. E nessuno si indigna, perché di cantonata co(s)mica si parla, da parte di chi, per auto-proclamazione, solo di cantonate altrui co(s)micamente parla. Un caro saluto, da un modesto e ghignante autore di romanzi d’avventura per ragazzi.

    Pierdomenico Baccalario

    novembre 22, 2010 at 1:39 PM

  2. […] Non conoscevo il blog da cui è tratto, ma devo dire che sto apprezzando gli interventi dell’autore. Il link all’articolo è questo: http://bit.ly/frzJFq, dal blog […]

  3. possiamo partecipare al concorso internazionale di cucina? naturalmente i broccoli saranno totalmente esclusi dal menu

    labandadeibroccoli

    dicembre 4, 2010 at 3:33 PM

  4. Ho cominciato un blog, due settimane fa, proprio citando UnPopperUno. Non posso non segnalare il post inaugurale: http://maytheroad.wordpress.com/2011/04/27/hello-is-there-anybody-out-there/
    Non ce la faccio ad essere geniale così, però!Quindi, nel caso in cui vi aspettiate una grande scrittrice… beh, passate pure oltre e non torturatevi con il mio blog! (Però… dottor Vitiello… io mica so se a lei piace il masochismo…)

    Lina De Cicco

    Maggio 13, 2011 at 6:59 PM

  5. Caro Guido, letto articolo aspro e brillante su Agamben. Trovo però che sia impegnativo stroncare il Giorgietto, il rischio è vedere gli “etimologismi osé” (Agamben ha una laurea in filologia – se vuoi come Nietzsche – e non in filosofia), e la pletora dei suivant spesso un po’ imbambolati, mancando il rovello del suo discorso, diciamo il radicalismo dell’analogia tra i “musulmani” del lager e gli abitanti del lager mediatico che noi siamo.

    fabrizio elefante

    febbraio 11, 2012 at 5:05 PM

    • A me quel rovello pare molto frivolo. Quando Agamben scrisse, nel gennaio del 1994 su Le Monde, che con le elezioni in Italia sarebbe potuto accadere di tutto, “perfino dei nuovi campi di concentramento”, parlava da vanesio irresponsabile e caricaturale. E quando, in quel brutto libro su Auschwitz, pieno di manipolazioni interpretative e di una radicale (quella sì) incomprensione di Primo Levi, scrisse che la partita di calcio tra SS e Sonderkommando si ripete ogni domenica nei nostri stadi, c’era da chiedersi quanto la ruminazione filologica gli avesse dato alla testa. Detto questo, “Stanze” è un grande libro. Grazie per il commento! Ma perché non l’hai messo in calce al pezzo su Agamben?

      unpopperuno

      febbraio 11, 2012 at 5:11 PM

  6. ciao guido,
    io preferisco la tua meta’ meno seria….the alchemists….unici!!
    ci vediamo stasera influenza permettendo
    ciao
    gianmarco

    gianmarco

    febbraio 17, 2012 at 10:53 am

  7. Gentile Guido Vitiello, ho appena letto il suo interessante articolo – Noir, falsa biografia d’Italia – sull’inserto laLettura del Corsera di stamani e tento… “… mi convinco che la vita equivale a curiosità” non è che il finale del primo romanzo di una trilogia dedicata a riportare in scena un mito chandleriano: Marlowe, un detective che ama il Jazz, il cinema e le avventure letterarie ideate lungo la west-coast californiana dei ’50.
    1) http://www.robinedizioni.it/marlowe-ti-amo / http://www.ultimabooks.it/marlowe-ti-amo
    2) http://www.robinedizioni.it/dimmi-chi-sei-marlowe / http://www.ultimabooks.it/dimmi-chi-sei-marlowe
    3) http://www.robinedizioni.it/doppio-marlowe / a giorni disponibile anche in formato eBook
    L’autore è uno pseudonimo di Udine, un friulano ancora in vita ma molto in là con gli anni, che tenta di sfiorare l’attenzione di un giornalista/scrittore/e molto altro.
    Cordialissimi saluti.
    Con stima.
    Frank Spada
    frank@frankspada.eu

    Frank Spada

    giugno 10, 2012 at 10:16 am

  8. Signor Vitiello. Anzi, Egregio Signor Vitiello,tutto in maiuscolo, ho appena letto la sua recensione sul nuovo libro di Paolo Sorrentino nel supplemento del Corriere e le devo assolutamente fare i complimenti!!!!
    Finalmente c’è una persona che legge e capisce quello che ha letto, e non segue la corrente di questi fiumiciattoli italiani pieni di autori mediocri(tutto in minuscolo), sopravvalutati, superincensati, superspacciati da stampa, giurie e cosiddetti ‘esperti'(sempre in minuscolissimo),che invece fanno finta di aver o non aver capito, e costruiscono monumenti dove invece bisognerebbe silenziosamente passare oltre.
    Il libro di Paolo Sorrentino è semplicemente penoso,sia nella struttura che nella forma, come del resto lo era il libro precedente, superapprezzato dai critici(maiuscolo o minuscolo?fate voi) e dal premio Strega,e come era altrettanto mediocre il suo ultimo film THIS MUST BE THE PLACE,anch’esso supercelebrato da tutti come se fosse arrivato un nuovo Bresson o Kurosawa. Paolo Sorrentino è l’esempio lampante di come oggi autori non più che discreti vengano fatti passare per geni assoluti. E mi riferisco sia a scrittori,che a registi o musicisti. Certo se sull’altro piatto della bilancia mettiamo Fabio Volo o i Vanzina, i vari Sorrentino, Crialese, Moresco o Piperno vincono 6 a 0. Ma quando poi li proviamo a infilare nella casella della Storia (maiuscolo x 3) del cinema o della letteratura spariscono del tutto!!!!! o almeno è quel che penso io….

    Le rinnovo i complimenti Signor Vitiello e stia sempre lontano da quelle acque inquinate e malsane piene di criticoni e puzzoni incompetenti

    Mario Alberto Sanviti

    Mario Alberto Sanviti

    giugno 17, 2012 at 1:51 PM

  9. Non ho letto il nuovo libro di Paolo Sorrentino e quindi non posso condividere o meno le sua opinione. Ma le volevo fare i complimenti per l’articolo bellissimo, apparso sull’inserto letterario del Corriere della sera, che mi ha lasciata senza fiato. Una recensione in crescendo. Una stroncatura megagalattica per non dire “d’autore”. Guido Vitiello, ti ho scoperto ieri ma ti leggerò ancora.

    Laura Ottolini

    giugno 18, 2012 at 3:25 PM

  10. Gentile Vitiello. Lerner è capace di vendere la sua madre per fare un po’ di soldi. S’immagini la sua appartenenza alla “razza”… Sarebbe stato il kapó perfetto..Cordiali saluti

    Mario Mandelbaum

    novembre 4, 2013 at 2:33 PM

    • Ora però non esageriamo sul versante opposto. Per me il torto di Lerner è quello di aver usato impropriamente Levi per vincere una polemicuccia con Battista. Ma non di più.

      unpopperuno

      novembre 6, 2013 at 11:05 am

  11. Frank Spada

    agosto 22, 2014 at 7:06 PM

  12. ottimo l’articolo su Recalcati di oggi. Grazie!

    jean

    settembre 21, 2014 at 7:54 PM

  13. Ho appena letto con grande divertimento”Citare a vanvera” su IL del 24/10 e ridevo da sola,cosa imbarazzante mentre si sta viaggiando in treno…mi ha colpito fra l’altro che nonostante l’erudizione Cotroneo scriva: Ai critici i non interessa che(…) c’è
    Ma non si dovrebbe usare il congiuntivo “ci sia”? O è passato di moda?

    Patrizia Bianchetti

    ottobre 25, 2014 at 7:30 am

  14. Caro Guido Vitiello, son un amico di lunga data del Grande Mauro Mellini, che di recente mi ha consigliato
    la lettura di quell’autentica perla del Racconto di fantascienza giudiziaria di J. Charpentier, da Lei tradotto e curato per i tipi di Liberilibri.
    Nel congratularmi vivamente, Le sarei grato di poter avere una Sua email, non avendo
    dimestichezza con social network
    Auguri di Buona Pasqua

    Jacopo Severo Bartolomei

    Jacopo Severo Bartolomei

    marzo 26, 2016 at 3:19 PM

  15. Gentile Guido Vitiello,
    ho letto il suo articolo “Citare a vanvera”, contenuto nella bella raccolta di articoli di IL diretto da Christian Rocca. Davvero molto divertente, complimenti. Mi ha ricordato un illuminante saggio di Claudio Giunta sulle Lezioni americane, pubblicato dalla rivista Belfagor, nel quale l’accostamento di riferimenti e citazioni che avevano nulla in cumune, se non la suggestione, era ampiamente utilizzato da Calvino in un testo destinato a diventare “sacro”, uno tra i più citati e forse il capostipite dei citazionisti sublimi.
    Cordiali saluti.
    Con stima,
    Michelangelo Tancredi

    Michelangelo Tancredi

    febbraio 2, 2018 at 4:28 PM

  16. […] fatto meglio a indirizzare altrove le nostre attenzioni? Fortunatamente, a darci una mano arriva Guido Vitiello col suo Una visita al Bates Motel, opera nella quale confluisce tutto quello che un saggio […]


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