Posts Tagged ‘Cesare Battisti’
L’esercito del surf. Per farla finita con l’etichetta “generazione”
Ho visto le menti migliori della mia generazione, ma soprattutto le peggiori, perdersi dietro a cose che portavano l’etichetta «generazione». L’ultima, in ordine di tempo, è la Generazione Bim Bum Bam di Alessandro Aresu, manifesto pop dei cuccioli della tv berlusconiana, preceduta di poco dalla Generazione TQ, una sorta di Pallacorda del terzo stato editoriale e dei nuovi intellettuali déclassés, fatta di trenta-quarantenni ma anche ventenni e cinquantenni (dunque, a rigore, tutto fuorché generazione). La formula, dal punto di vista del marketing, funziona che è una bellezza. Lo scrittore canadese Douglas Coupland ci ha costruito sopra una fortuna, dalla Generazione X del 1991 (in Italia si contesero l’etichetta Ambra e Diaco) alla Generazione A del 2009: gliene restano in caldo una ventina, anche se il blogger Mario Adinolfi qualche anno fa gli ha già soffiato la Generazione U (dove U stava per Under 40). Leggi il seguito di questo post »
Il discount degli anni di piombo. A margine del caso Battisti
Il caso Battisti – con rispetto parlando – è il discount degli anni di piombo: un terrorista di seconda scelta, affiliato a un gruppo rivoluzionario di sottomarca, da fuggiasco diventa scrittore non proprio di prim’ordine e in sua difesa si anima una campagna condotta per lo più con argomenti-patacca. Bernard-Henri Lévy, Fred Vargas e compagnia hanno offerto un’imitazione di bassa fattura degli intellettuali dreyfusardi; Lula e Tarso Genro la brutta copia della sinistra latinoamericana in lotta con le dittature, dunque la parodia dei sé stessi che furono. E per farsi un’idea dei suoi più agguerriti difensori italiani, basterà dire che sono arrivati ad accostare “la nuda vita di Cesare Battisti” al corpo di Stefano Cucchi “esposto alla violenza dello Stato”. Ovunque si frughi, è tutto robaccia e bigiotteria. È taroccata l’immagine dell’Italia come Stato di polizia fascista retto da tribunali speciali. Ed è assai sospetta l’elevazione di un “malavitosetto” (così il suo mentore Arrigo Cavallina) a figura simbolo degli anni di piombo. Ma sono da discount della coscienza civile anche i ministri che hanno invitato a disertare i mondiali in Brasile o le vacanze a Bahia, il sindacato di poliziotti che ha pubblicato la lista dei firmatari degli appelli pro-Battisti per spronare al boicottaggio, l’assessore veneto che ha esortato le biblioteche a non diffondere tra i giovani i loro libri “diseducativi”. Non c’è niente di serio, nel caso Battisti. Salvo, va da sé, una lunga scia di cadaveri. Leggi il seguito di questo post »
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