Guido Vitiello

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Cretinismo totalitario (Mani bucate, 21)

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A margine della grande congiura dei frigoriferi, qualche appunto su una questione imprudentemente trascurata dagli esperti di analisi statistica dei flussi elettorali: la questione dei cretini e delle loro migrazioni politiche. Se n’era occupato, alla fine degli anni Cinquanta, Italo Cremona (Cretinismo di ieri e di oggi): “Noi che abbiamo studiato il ‘nulla si crea, nulla si distrugge’ sappiamo bene che i cretini ante ’45 continuano, se viventi, ad essere tali”; dunque, “un cretinismo totalitario si è diviso oggi tra vari partiti” e “la percentuale dell’ottantanove per cento assodabile trent’anni fa nell’Italia totalitaria perdura con scarse variazioni nei partiti di destra centro e sinistra dell’Italia democratica d’oggi” (chi ha le mani bucate può trovare il testo in Armi improprie, Einaudi). Ma Cremona non era uno statistico, era un pittore e scrittore; e statistico non era neppure Francesco Cossiga, che riprese la questione nel luglio del 2008 in un’intervista radiofonica: “Quando dissero a Churchill che vi erano cretini in parlamento lui disse meno male, è la prova che siamo una democrazia rappresentativa, perché siccome ci sono cretini in Inghilterra è giusto che siano rappresentati”. Cossiga elogiava poi i benefici statistici di un partito come l’Italia dei Valori, perché “senza fare dei sondaggi a campione, senza scomodare istituti come il Censis, sappiamo quanti sono i cretini che superano i diciott’anni”. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

ottobre 30, 2016 at 11:43 am