Posts Tagged ‘Sergio Quinzio’
Chi può scrivere tra fiamme perenni?
Ho uno speciale protocollo d’emergenza che eseguo, è il caso di dirlo, una volta ogni morte di papa, o bene che vada ogni dimissione: pesco tra i miei scaffali Mysterium iniquitatis di Sergio Quinzio e ne rileggo qualche pagina. A rigore dovrei conservarlo in una teca con apposito martelletto, e la dicitura: in caso di morte di papa rompere il vetro. È il libro in cui Quinzio prova a immaginare le encicliche dell’ultimo pontefice prima della fine del mondo, quel Pietro II annunciato dalla profezia medievale del monaco Malachia. Asceso al soglio Francesco, il mio piccolo rituale è stato un po’ più malinconico del solito, perché Quinzio è morto da quasi vent’anni e mai come in questo caso mi sarebbe piaciuto ascoltare la sua voce, dolce nell’eloquio e incendiaria sulla pagina. Chissà quali segni dei tempi avrebbe scorto in un papa portato in palmo di mano da “quegli indigesti preti razionalisti alla Hans Küng” (la formula è di Ceronetti, che fu amico di Quinzio per una vita) e dai loro altrettanto indigesti omologhi laici. Di certo la sua natura agonistica, sanguigna, da padre apologista più ancora che da profeta, ne sarebbe stata ritemprata – per poi finire delusa: “Sergio era un diatribista medievale, una specie di mastino di Dio, alla Tertulliano, alla Abelardo, all’Eriugena, modernamente alla Léon Bloy e alla Bernanos, con sfumature di mitezza in più, stilistica e personale, ma nella sostanza di molto simile implacabilità. Ma trattandosi di un campione da ‘rissa cristiana’ una sua delusione cocente fu di trovare, da parte di quelli contro cui, in astratto, alzava il martello, la più oltraggiosa delle tolleranze. L’incudine su cui batteva era di pastafrolla”. Non per nulla queste parole di Ceronetti comparvero in un volume in onore di Quinzio pubblicato pochi anni dopo la morte, dove a omaggiarlo si susseguivano, in processione, Vattimo, Galimberti, Magris, Erri De Luca e compagnia (mancava solo Vito Mancuso, che ancora non era stato presentato al tempio). Essere profeti in patria è impossibile, ma proprio perché è fin troppo facile. Leggi il seguito di questo post »
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.