Guido Vitiello

Bibliomanzia: trovate l’anima gemella!

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Alcuni ricorderanno la candida e disperata domanda che Sigmund Freud rivolse un giorno a Marie Bonaparte: Was will eine Frau eigentlich?, ovvero: cosa diavolo vogliono le donne? Dopo trent’anni passati a curare isteriche, il pover’uomo era da capo a dodici. E io, assai più modestamente, con lui. Non aspettatevi dunque risposte al Grande Enigma. Ho però escogitato un metodo, una novissima scienza applicata che ho battezzato per l’occasione Ars Magna Bibliomantiae, ovvero: come capire se una ragazza fa per voi dal modo in cui sottolinea i libri (per le lettrici, può essere un utile strumento di autoanalisi).

Malgrado il nome un po’ pomposo da pratica divinatoria, si tratta in realtà di una scienza empirica rigidamente comportamentista: suggellata ormai la resa freudiana, e assodato che la mente femminile è una black box imperscrutabile come quella di Ustica, non resta che affidarsi ai segnali emessi all’esterno, e cercare di decifrare quelli.

Supponiamo che abbiate applicato al meglio i miei consigli per rimorchiare ispirati al De vinculis in genere (1591) di Giordano Bruno, e che con l’arte arcana delle ligature siate riusciti a conquistare la vostra preda. Non vi abbandonate anzitempo alle smancerie, non abbiate l’imprudenza di consegnarle a scatola chiusa il vostro cuore. Chiedetele di prestarvi un libro, un libro che sia stato importante nella sua vita e nella sua formazione umana. Riponetelo allora in una guaina di plastica trasparente con la stampigliatura Reperto n°1, nella migliore tradizione della polizia scientifica.

La bibliomanzia si applica prescindendo dal contenuto del libro: rispetto a quest’ultimo praticate la più rigorosa epoché, mettetelo tra parentesi. Certo, il precetto va applicato cum grano salis: se il volume in questione è Elementi di chirurgia oro-maxillo-facciale II, oppure Mortal sospiro: i dodici passi per vincere l’alitosi o peggio L’agenda casa di Suor Germana 2000 (con lo speciale giubilare: le crostate dell’indulgenza plenaria) non vale la pena procedere oltre con l’esame.

Prendete dunque tra le mani il vostro reperto e cominciate a sfogliarlo, facendo attenzione alla presenza e al modo delle sottolineature. Le varianti sono pressoché infinite, ma è possibile raggrupparle in alcune macro-famiglie.

Variante 1. Il libro appare intonso: non c’è traccia di sottolineature, e perfino il dorso non presenta segni d’uso. La bibliomanzia offre due possibili interpretazioni.

1a. Non lo ha letto, anzi non lo ha nemmeno aperto. È una bas-bleu che vuole far colpo su di voi pavoneggiandosi con la Hilarotragoedia di Giorgio Manganelli, Dissipatio H.G. di Guido Morselli o altro libro Adelphi dal titolo gradasso e cervellotico, comprato nella libreria sotto casa vostra poco prima di citofonare.
1b. Lo ha letto, ma con tale cura feticistica che si è portati a credere che abbia usato dei guanti sterilizzati. La bibliomanzia non ha tentennamenti in proposito: è frigida.

In entrambi i casi, con garbo, mettetela alla porta.

Variante 2. Il libro è integralmente sottolineato, e quando dico integralmente intendo che all’incirca ogni parola è stata ritenuta meritevole di una speciale evidenza. Consistendo l’intelligenza umana principalmente nella facoltà di operare scelte ed estrarre fili dalla gran matassa del mondo, non ci sono dubbi: è deficiente. Accompagnatela gentilmente all’uscio, e non invitatela più nemmeno per prendere un gelato perché avete la certezza matematica che se lo pianterà in fronte con un sorriso gongolante.

Variante 3. Più che sottolineature, il libro presenta un cifrario arcano di girigogoli, punti esclamativi insistiti, parole in maiuscolo da cui promana un’aura di rivelazione grandiosa e fatale. Ora, mi direte che anche in certi tardi frammenti di Nietzsche si trovano di queste cose; ma appunto, di lì a poco lo avrebbero rinchiuso nel manicomio di Jena, dove il suo passatempo preferito sarebbe diventato quello di imbrattarsi con i suoi escrementi. Direi che, anche senza arrivare a questi casi estremi (l’equivalente letterario è la Clarisse di Musil) la vostra preda potrebbe essere affetta da una pericolosa forma di bovarismo, o vita surrogata: in particolare, se a bordo pagina trovate annotazioni come “SI’! SI’!!! SI’!!!!” e altre esclamazioni di giubilo che suonerebbero più appropriate nell’atto amoroso che non nella lettura, potete concluderne che la giovane in questione vive in un similmondo di gratificazioni allucinatorie. Avete trovato una lettrice multiorgasmica, ma per vostra sfortuna non siete un libro.

Variante 4. Il libro è sottolineato con righello, squadra, goniometro o quant’altro. In merito la bibliomanzia offre una diagnosi semplice e inappellabile: si tratta di un caso di nevrosi ossessiva accompagnata da una tendenza paranoide all’ipercontrollo. La vostra candidata vive rinchiusa nella sua mente, una mente anelastica e impermeabile ai segnali che provengono dal mondo. Adotta il “metodo università” con qualunque libro, che è un po’ come dire “siccome ho imparato a usare l’apriscatole per aprire i pelati, ora lo utilizzerò anche per tagliare il pane, suonare l’arpa e farmi i ricci ai capelli”. Farebbe lo stesso con voi, e tanto per dirne una passerebbe ogni vostra frase smancerosa al vaglio del neopositivismo logico: se provate a chiamarla “dolce passerotto”, vi obietterà che secondo Carnap trattasi di un enunciato logicamente inconsistente. Fuggite a gambe levate.

Variante 5. Il libro presenta sottolineature a penna e/o a pennarello. Allarme rosso: una donna capace di posare la punta di una penna a sfera su un libro è capace di qualunque crimine. Non restituiteglielo a nessun costo, piuttosto affidatelo a un orfanotrofio o alle orsoline, e cercate di mettere in salvo anche gli altri sventurati ospiti del suo scaffale.

Variante 6. Il libro mostra i segni di una lettura viscerale e tempestosa: è tutto gualcito, i segni a matita sono disordinati e coprono parte del testo, gli angoli delle pagine sono ripiegati, a pag. 27 c’è un insetto spiaccicato, a pag. 80 uno scontrino del bar “La bodeguita”, a pag. 162 il pesto alla genovese rende illeggibili due paragrafi, le ultime trenta pagine sono curiosamente bombate perché sono chissà come finite in acqua e poi riasciugate. Se lo sgrullate, ne usciranno granelli di sabbia, fiori secchi, peli di gatto e forse i resti essiccati di un supplì. Che dire? Vi siete imbattuti in una passionale, con un sincero amore per la lettura. Sperate che tratti voi come ha trattato il suo libro, ma fate in modo di tenerla lontana anni luce dalla vostra biblioteca.

Variante 7. Il libro ha segni di sottolineatura miti e giudiziosi: righe verticali appena accennate a fianco dei paragrafi interessanti, labili segni di matita qua e là, annotazioni discrete da cui si evince una mente duttile e ricettiva, un criterio di lettura e un rispetto dell’oggetto-libro che potrebbe indicare un atteggiamento simile nei confronti degli esseri non rilegati presenti in natura, tra cui voi. Congratulazioni! Convolate a nozze, e moltiplicatevi.

P.S. Immagino cosa avrete da obiettare: perché la mia compagna deve per forza essere una lettrice? Ci risiamo, con la storia della playmate californiana che dopo aver posato per Mondo Fitness si ritempra tra le braccia dell’uomo di lettere. All’infuori di certi B-movie americani esplicitamente pensati per consolare i nerd, un simile personaggio semplicemente non esiste.

(Pubblicato la prima volta il 21 ottobre 2006)

Written by am

novembre 21, 2010 a 1:30 PM

Pubblicato su Trattati bonsai

21 Risposte

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  1. […] Sciocchezzaio libresco. Sette luoghi comuni sulla letturaI misteriosi meriti dell'asinoChi sonoBibliomanzia: trovate l'anima gemella!Tutta colpa di René […]

  2. l’articolo dell’Internazionale con i consigli per rimorchiare non è più raggiungibile.. lo potresti ripubblicare?

    fc

    novembre 21, 2010 at 6:11 PM

  3. Qui l’anima gemella è contemplata solo in una direzione: femminile versus maschile. E il viceversa? e le coppie non miste? Il post va aggiornato, signor Vanvitiello. :)

    la Duchessa de Alba (nera)

    novembre 21, 2010 at 7:59 PM

    • Duchessa, il post va aggiornato oppure… Lei può scrivere la controparte, nell’altra (o nelle altre) direzioni!

      unpopperuno

      novembre 21, 2010 at 8:49 PM

    • Gli uomini non sottolineano i libri :D

      Nicola

      marzo 26, 2011 at 5:34 PM

  4. secondo me è applicabile benissimo anche per gli uomini, ho sempre pensato teorie simili nei loro confronti ;)

    hobbit84

    novembre 22, 2010 at 9:42 am

  5. Ciao :)
    Simpaticissimo questo post :)
    A me comunque farebbe inorridire già solo l’idea della sottolineatura sulle pagine di un libro. Al massimo, le uniche scritte aggiunte potrebbero essere quelle di una dedica se il libro è un regalo. Ma anche in questo caso bisogna stare attenti che chi riceverà il regalo possa gradire tale “violazione”.
    Tra tutte queste categorie….beh, preferisco la varinate 6 e la 1…..e forse riuscirei a sopportare un po’ la 7…

    Roberto ®

    novembre 22, 2010 at 11:01 am

  6. Oddio! Oscillo tra la 6 e la 7!! Hai scritto quello che ho sempre esattamente pensato di colleghe e compagne di scuola… E come hai saputo dirlo..! Sei un genio! Sono INNAMORATA!!!!!!

    Emanuela

    novembre 23, 2010 at 9:55 PM

  7. Ommmiodddio, sono della macro famiglia 5….e non me ne ero mai accorta!!! sono morta dalle risate, complimenti

    Renata

    novembre 24, 2010 at 1:38 PM

  8. Grande!! anche se non vedo perchè una persona che fa finire il libro nella vasca da bagno, lo riempie sistematicamente di caffé e sottolinea coprendo il testo con la matita….debba poi farsi problemi a scriverci sopra con una penna ;))

    greta@mac.com

    dicembre 3, 2010 at 10:07 PM

  9. Non sono frigida! Ahahahaha!

    Jaja

    dicembre 4, 2010 at 2:50 PM

  10. Talentuoso ma un po’ di bocca fina eh! Non ne salvi praticamente nessuna… (e viva i righelli!!)

    giulia

    febbraio 13, 2011 at 12:26 PM

  11. […] Nell’intervallo della partita “scapoli contro ammogliati”, vi consigliamo la consultazione di questo articolo: QUI. […]

  12. […] Nell’intervallo della partita “scapoli contro ammogliati”, vi consigliamo la consultazione di questo articolo: QUI. […]

  13. Non mi sono riconosciuta in nessuna categoria. Io sottolineavo solo i libri di studio, e quindi analoghi a “Elementi di chirurgia oro-maxillo-facciale II”, e quindi non merito ulteriori analisi.

    Ironica

    novembre 8, 2011 at 4:11 PM

  14. Io li sottolineo con i pastelli dai colori delicati. Rosa, arancione, celeste. Li trovo meno fastidiosi degli evidenziatori e più gradevoli e visibili della matita. Credo che sia perchè ho fatto studi artistici. Ci manca la mia categoria e non so se i maschi farebbero bene a scartarla. Ultimamente poi faccio gli screenshot delle frasi dei libri che leggo con lo smartphone.
    Baci al signor vitiello! Sono una sua grandissima fan!

    auryn

    ottobre 28, 2014 at 10:45 PM

  15. Sei appena diventato il mio eroe, grazie!

    grugef

    giugno 29, 2016 at 8:17 PM

  16. Stavo con una tipa che sottolineava maniacalmente i libri di diritto che studiava (roba da variante 5), e che, ancor peggio, in vacanza si portò “L’odore dei soldi” di Travaglio a cui opposi Guerra e Pace. Per fortuna ci siamo lasciati.

    sebastiano

    luglio 1, 2016 at 1:48 PM

  17. Simpatica l’analisi delle “lettrici”. Mi sono riconosciuta nella variante 1.b della giovinezza, quando i libri non erano solo miei ma della famiglia e non sottolinearli era più per rispetto verso i successivi lettori, alla variante 7 della maturità.

    Raffaella

    luglio 1, 2016 at 7:20 PM


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