Guido Vitiello

Immagina… una riunione in casa Pd (nuove intercettazioni clandestine)

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ZingarettiRoma, dicembre 2012, sede regionale del Pd. I responsabili del coordinamento per la comunicazione (CC) sono a rapporto da un membro della direzione politica (DP) per riferire sulla campagna di manifesti a sostegno di Nicola Zingaretti, candidato alla presidenza della regione Lazio. Si distinguono diverse voci.

DP: Allora ragazzi, come procede? Vi state attenendo alla Quadruplice Direttiva, alla regola delle Quattro Esse?

CC: Certo: Semplicità, Sobrietà, richiamo alla Storia, accenno alla Speranza di tempi migliori…

DP: Benissimo. Ricordate, ci rivolgiamo a un elettorato disgustato dal Batman, dai festini coi maiali e i gladiatori, dagli scandali sui fondi regionali. Dobbiamo far capire che si volta pagina. Allora, le proposte?

CC: Guardi, ne abbiamo diverse.

DP: Vi ascolto.

CC: Ce n’è una prima più tradizionale, che ha il vantaggio di essere già sperimentata. Foto di Zingaretti in bianco e nero. Camicia bianca, capoccetta bianca, cravatta nera, il tutto su fondo bianco. E una sola scritta, sobria, in nero…

DP: “… Gli elettori sconsolati si uniscono al cordoglio della famiglia Zingaretti per la perdita del caro Nicola”. Per carità, non mi rifate la campagna tombale dell'”Oltre”. Il segretario tra l’altro l’ha già superata, è passato al seppia, è una svolta importante.

CC (parla il membro più giovane, con un fil di voce): Veramente c’è chi dice che nella nuova campagna sembra un impresario di pompe funebri. Su un inginocchiatoio. Con la febbre gialla.

DP: Fate tacere il renziano. Ad ogni modo, ci vuole un po’ di colore. Semplicità, sobrietà, ma colore. È la nostra sfida culturale al Montismo.

CC: E qui veniamo alla seconda idea. È quasi identica alla prima, ma in questa Zingaretti avrebbe un fazzoletto rosso al collo, unico elemento cromatico. Ci siamo ispirati a Schindler’s List. Una sorta di cappottino rosso del partigiano. La memoria, la vita in uno scenario di morte…

DP: Bella, non c’è che dire. Bel concetto. Ma il richiamo all’Olocausto forse è un po’ troppo. Vien meno la Quarta Esse, la Speranza. E poi, più colore. Il richiamo al neorealismo ci serviva in chiave antiberlusconiana, ora dobbiamo distinguerci dai grigi banchieri.

CC (di nuovo la vocina): A questo proposito, ne abbiamo una un po’ folle: Zingaretti che salta a mezz’aria in giaccone di pelle, boxer a strisce e un berrettino messo di sghembo. E sotto la scritta: “Zingaretti for President”. Un omaggio al primo disco di Jovanotti.

DP: Silenziate il renziano.

CC: Ma il berrettino è rosso, e richiama…

DP: Zitto tu, o chiamo Stumpo! Altre proposte?

CC: Mi spiace, questo è tutto.

DP: Mm. Siccome i tempi stringono, dovrò togliervi io le castagne dal fuoco…

CC: …?

DP: Ecco, ho in mente una cosa semplice semplice, senza demagogia e senza retorica. Che va dritta al cuore del nostro popolo, ma senza ruffianeria.

CC: Dica.

DP: Prelevate uno di quei vecchietti così simpatici che passano il pomeriggio alla bocciofila della Cgil, meglio se con tessera Anpi…

CC: Sa, non sono molto fotogenici.

DP: Avete ragione, mi correggo: prelevate la moglie di uno di quei vecchietti così simpatici che passano il pomeriggio alla bocciofila della Cgil.

CC: E poi?

DP: E poi un gesto semplice, non so, Zingaretti che la abbraccia con gli occhi che ridono. È l’amministrazione regionale che si ricongiunge con la Storia, con la Resistenza… La vecchietta ovviamente di spalle, se è troppo racchia.

CC: Non che Zingaretti sia così fotogenico.

DP: Photoshoppatelo. O prendete il fratello, non se ne accorge nessuno, e ci becchiamo pure i fan di Camilleri.

CC: L’idea è bella, ma ecco, quanto alle Quattro Esse… La Semplicità e la Sobrietà ci sono tutte, la Storia anche… Manca un po’ l’elemento Speranza.

DP: Giusto, la speranza.

CC: E se mettessimo tutto su sfondo azzurro? L’immensità degli orizzonti, la pulizia, la freschezza, e Zingaretti che guarda verso un altrove fatto di cielo e di mare.

DP: Mi piace. Lirico, rigoroso, non ruffiano. Come una canzone di Fossati.

CC: Mancherebbe solo la scritta a questo punto. Noi pensavamo a quella frase di Berlinguer che…

DP: No, no, un momento. Berlinguer non si discute, si può dire che è lui che ci detta la linea dall’oltretomba, ma ci vuole qualcosa di più giovane, qualcuno che sia nel pantheon della sinistra ma che possa parlare ai nuovi elettori.

CC: C’è quella frase latina di Giovanni XXIII, non quella della carezza, quell’altra, dalla Pacem in Terris, che…

DP: Ragazzi, intendiamoci, neanche Roncalli si discute. Ma ecco, qualcosa che evochi lo spirito del Concilio, che poi è lo spirito del Compromesso storico, e che al tempo stesso sprizzi novità, futuro, giovinezza, internet.

CC: “Io penso che a questo mondo esista solo una grande Chiesa…”

DP: Picchiate il renziano.

(Si sente una grandinata di pugni, delle grida soffocate, delle confuse allusioni alla suinità della Maremma, poi torna il silenzio).

CC: Dunque, novità, futuro, spirito ecumenico… Vogliamo tentare con John Lennon?

DP: Bingo! Quella bella canzone utopistica…

CC: Imagine.

DP: Imagine, esatto! Noi ovviamente dovremmo fare una cosa come “Ma t’immagini”, o semplicemente “Immagina”.

CC: Ma se a questo punto invece della vecchia mettessimo Zingaretti con un pianoforte bianco a coda, in riva al mare?

DP: Bello, ma qui nel Lazio fa troppo Venditti. Va a finire che ci cantano dietro Grande raccordo anulare.

CC: Mozione ritirata.

DP: Ricapitolando: caloroso abbraccio con la vecchia, Zingaretti con gli occhi che ridono, e una grande scritta “Immagina” su fondo azzurro. C’è tutto: la storia partigiana, Berlinguer, Roncalli, Lennon, l’utopia ridefinita in chiave non ideologica. Un calore, e un colore, da festa popolare come antidoto al grigio Montismo e al Berlusconismo pacchiano.

CC: Sobrietà, Semplicità, Storia, Speranza.

DP: Un’altra grande campagna di manifesti del Pd.

(Tra i mormorii soddisfatti, le pacche sulle spalle e le reciproche congratulazioni si sente un rantolo indistinto provenire dal pavimento. È il renziano, che sta sputando i denti a uno a uno).

DP: Di che cosa si lamenta, quello?

(“Mi fentite? Qualcuno chiami il pronto foccorfo… Adeffo!”).

Zingaretti

Written by Guido

gennaio 6, 2013 a 6:56 PM

Pubblicato su Deliri, Politica

5 Risposte

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  1. Mi pare che si ispiri alla famosa foto di Obama che abbraccia la moglie dopo le elezioni.
    al posto della passione tra due sposi 50enni qui c’é la pasionaria signora con il fazzoletto rosso.
    un po’ meno photoshop e poteva quasi andare bene.
    l”innovazione sta nel proporre una foto con un “plot” dove prima invece erano solo del tipo “portrait”..
    ma sei sicuro di insegnare comunicazione?

    emanuela

    gennaio 6, 2013 at 7:45 PM

  2. Il momento difficile è quando giri la rotellina, fuoriesce la parola “immagina” dal fondo della pagina, e di colpo mi rendo conto che esiste sul serio, Non è un’invenzione surreale. Ho anche avuto un brivido di freddo. Poi riguardandomelo tutto con calma sono riuscita a pensare che non è poi neppure così male, a parte l’abbraccio.

    io

    gennaio 6, 2013 at 8:27 PM

    • Credo che abbracciare una vecchietta per un manifesto elettorale sia più o meno l’ultima spiaggia della ruffianeria.

      unpopperuno

      gennaio 6, 2013 at 10:34 PM

  3. LOL! :)

    Marco Binotto

    gennaio 7, 2013 at 7:57 PM


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