Come una maionese, ma peggio: abbiamo lasciato impazzire l’italiano
A giudicare dalla varietà e dall’aleatorietà degli usi che se ne fanno, si direbbe che «implementare» è la versione adulta di «puffare». È un verbo passe-partout, che può indicare grosso modo qualunque azione. «Il governo ha implementato le riforme»; «va abbastanza bene, ma dovresti implementarlo un po’»; «ho ricevuto solo la prima parte, puoi implementarmi il resto?». C’è da scommettere che, passando per tappe come «meglio comandare che implementare» e «chi la implementa l’aspetti», arriveremo presto o tardi, senza accorgercene, alla frase che segnerà il punto di non ritorno: «Implementami il sale».
Implementare è una delle strane creature verbali che Luca Mastrantonio passa in rassegna in Pazzesco! Dizionario ragionato dell’italiano esagerato (Marsilio), piccolo inventario delle parole uscite di senno che girano a piede libero nella conversazione quotidiana, nel linguaggio giornalistico, nel gergo politico, soprattutto nella chiacchiera infinita dei social network. Continua a leggere sul Corriere della Sera
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