Guido Vitiello

All’onorevole piacciono le donne. Genealogia del bunga bunga

with 7 comments

All’onorevole piacciono le donne. D’accordo, direte voi, e dov’è la notizia? Questo però non è un onorevole qualunque. È il presidente del Consiglio, e aspira al più alto Colle. È applaudito da vescovi e cardinali. Eppure, non riesce a contenersi. Se gli capita a tiro una donna o qualunque cosa abbia figura di donna – uno scozzese in kilt, un curato in sottana – non ha freni: allunga la mano e palpa. Nei suoi sogni più sfrenati, il paradiso è un luogo dove bellissime ragazze nude si dispongono in schiera per farsi tastare il sedere, una dopo l’altra. Qualcuno gli raccomanda di farsi curare. Ma il telefono dell’onorevole è sotto controllo, e c’è chi lo ricatta con foto e filmati che documentano la sua incontinenza erotica. D’accordo, direte ancora: ma dov’è la notizia? La notizia è che quella che avete appena letto non è una sintesi del faldone di trecento pagine della Procura di Milano, ma la trama di un film con Lando Buzzanca: per l’esattezza, All’onorevole piacciono le donne (1972) di Lucio Fulci, uno dei capostipiti della «commedia sexy all’italiana» degli anni Settanta. È lì che dobbiamo tornare, per capire cosa sta succedendo.

Fateci caso: tutti gli ingredienti dell’affaire Ruby sono in quelle commediole scollacciate popolate di maschi erotomani e femmine in divisa. Anzi, non chiamiamola neppure Ruby: piuttosto, La minorenne (1975, con Gloria Guida). Perché dovremmo smarrirci in evocazioni lontane ed esotiche – tutto un oriente favolistico fatto di sultani e odalische, harem e danzatrici del ventre – quando veniamo a sapere che nella sala del «bunga bunga» le ragazze si travestivano da infermiere e poliziotte a seno nudo? Questo immaginario è produzione nazionale, e una volta di più si può andar fieri del made in Italy: sono i panni che hanno vestito mille volte Gloria Guida e Nadia Cassini (L’infermiera di notte, L’infermiera nella corsia dei militari) o Edwige Fenech (La poliziotta della squadra del buoncostume, La poliziotta fa carriera). Se dalle indagini salterà fuori che i festini prevedevano anche docce spiate dal buco della serratura e maestrine in minigonna che accavallano le gambe sotto la cattedra (la Gelmini sarebbe perfetta per un sequel de L’insegnante balla con tutta la classe), la Procura di Milano si troverà costretta a mandare un avviso di garanzia a Mariano Laurenti, se non altro come mandante morale.

Era già tutto in quei film. Che un’igienista dentale «tutta pepe e tutta sale» possa gestire un giro di prostituzione, vi pare un accostamento così ardito? Andate a rivedervi la prima scena di Vieni avanti cretino, dove un bordello è stato appena trasformato in studio dentistico, anche se il nuovo cliente (Lino Banfi) non lo sa. Vi stupite che qualcuno possa dichiarare coram populo che amare le belle ragazze è meglio che esser gay? Ma è proprio quel che fa Lando Buzzanca nel gran finale del Merlo maschio, quando monta sul podio dell’Arena di Verona e proclama a tutti i presenti che sono «tangheri, macachi, impotenti e froci» perché non hanno una donna bella come la sua (Laura Antonelli). Lo stesso Buzzanca che, stanco di una moglie viziata, rompipalle e per giunta femminista, si fa importare una docilissima fanciulla dall’Amazzonia (La schiava io ce l’ho e tu no). È la realtà che copia, se non dall’arte, dalla sceneggiata: la saga di Casoria cos’altro era se non un film di Nino D’Angelo, Nu jeans e ’na maglietta, ’na faccia acqua e sapone?

E invece, a leggere gli articoli di D’Avanzo e Colaprico su Repubblica, da W la Foca siamo catapultati nei Nibelunghi di Fritz Lang, dalla seconda serata con bollino rosso di Retequattro alle notti d’essai di Raitre. Sembra che sia in corso una Götterdämmerung wagneriana, uno scenario da ultimi giorni di Weimar, una tregenda di mostri, una notte di Valpurga. Tutta una cupa mitologia nordica è intessuta a partire da una frase di Veronica Lario: l’onorevole diventa così il Drago (con la maiuscola) a cui vengono sacrificate schiere di vergini, un incrocio tra Faust e Nosferatu che nel suo «girone infernale» si ciba di sangue giovane come elisir d’immortalità. Ma è un errore di registro, come affidare a Luchino Visconti la regia di La liceale, il diavolo e l’acquasanta: nella villa di Arcore non è di scena La caduta degli dèi.

A ciascuno il suo crepuscolo: a Hitler toccò il demonismo del Doktor Faustus di Mann, a Mussolini gli sberleffi di Eros e Priapo di Gadda. E a Berlusconi? Anche qui, la tentazione del sublime teutonico è forte. C’è già chi parla di un Berlusconi che resiste nel suo «bunker assediato dal fango» (L’Unità) in compagnia dei fedelissimi. Scene degne de La caduta, con Fede al posto di Goebbels e magari la Minetti (o la Donna del Mistero) come un’Eva Braun da sposare in extremis. Dio solo sa come andrà a finire, ma se spettasse a noi di sceneggiare la fine del berlusconismo un’idea niente male ce l’avremmo: Ilda Boccassini che si presenta in aula nei panni (si fa per dire) del sexy magistrato, come Edwige Fenech in La pretora. W la toga!

***

Articolo uscito sul Riformista il 19 gennaio 2011, con il titolo “L’igienista dentale tutta pepe e tutta sale”.

…E ora, le proiezioni!

7 Risposte

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  1. […] Update: genio! […]

  2. Mitico!

    Nico

    gennaio 19, 2011 at 8:43 PM

  3. Ottimo articolo! Davvero simpatico, tuttavia Questi politici corrotti non sono degni di governare il nostro paese!

    Blog da vedere –> SOLOFESTA

    solofesta!

    gennaio 20, 2011 at 9:19 am

  4. bravo,bravo e proprio cosi

    tesoruccio49

    gennaio 20, 2011 at 1:56 PM

  5. Berlusconi è psicologicamente ancora fermo all’epoca del drive in (antenato per contenuti erotici di Striscia). Non a caso questi film sono di quella stessa epoca.

    Snob

    febbraio 2, 2011 at 10:04 am

  6. Questo piccolo florilegio è da applausi. Non riesce a farmi dimenticare che cosa è stato Berlusconi: un alibi per la sinistra, un sostituto della destra, un disastro per il Paese. Ma ho sorriso.
    Ah, Fulci comunque è una spanna sopra a tutti gli altri citati.

    Federico Gnech

    luglio 17, 2012 at 4:46 PM


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