Posts Tagged ‘Giuseppe D’Avanzo’
PPP – Programma Protezione Pentiti (Mani bucate, 23)
Michele Santoro ha ancora centosettantadue giorni, a partire da oggi. Dopo la sua lettera aperta di venerdì scorso sulla pagina Facebook di Servizio pubblico – così inaspettatamente saggia che potrei sottoscriverne quasi ogni parola – ho pensato che sarei ben felice di ammetterlo nel mio personale programma di protezione per i pentiti. Non ho granché da offrire – un divano letto, pizza a domicilio, uno scrittoio, una stufetta – ma prometto di piantarmi sulla soglia di casa con una mazza da baseball per difenderlo dalle scorrerie e dalle ritorsioni della teppaglia grillina, che già lo accusa di essersi venduto a Renzi e alla Rai, proprio come Benigni (mentre scrivo queste righe, una nuova lettera di Santoro invita Grillo a tenere a bada i suoi “manipoli virtuali”: tranquillo Michele, ci penso io). L’unica condizione è che, come i pentiti, entro centottanta giorni (otto sono già passati) vuoti il sacco sulle sue responsabilità – e sia subito chiaro che non accetterò rivelazioni centellinate. Dall’apocalisse non posso salvarlo, quello no, anche perché è lui ad aver rinfocolato le mie angosce per il finimondo che minaccia di scatenarsi dopo il 4 dicembre. Ricapitolando: Beppe Grillo, sempre più visibilmente ubriaco, sprofondato ormai nella sua abissale fessaggine e nella sua miseria politica, esulta per il grande V-day di Trump come apocalisse dell’establishment. Santoro commenta: “Finalmente qualcuno ammette autorevolmente che l’apocalisse non è un’invenzione di Renzi e si può concretamente verificare. Non solo, ma è proprio quello l’obiettivo per cui si batte: il crollo della democrazia per come l’abbiamo conosciuta in Occidente”. Leggi il seguito di questo post »
All’onorevole piacciono le donne. Genealogia del bunga bunga
All’onorevole piacciono le donne. D’accordo, direte voi, e dov’è la notizia? Questo però non è un onorevole qualunque. È il presidente del Consiglio, e aspira al più alto Colle. È applaudito da vescovi e cardinali. Eppure, non riesce a contenersi. Se gli capita a tiro una donna o qualunque cosa abbia figura di donna – uno scozzese in kilt, un curato in sottana – non ha freni: allunga la mano e palpa. Nei suoi sogni più sfrenati, il paradiso è un luogo dove bellissime ragazze nude si dispongono in schiera per farsi tastare il sedere, una dopo l’altra. Qualcuno gli raccomanda di farsi curare. Ma il telefono dell’onorevole è sotto controllo, e c’è chi lo ricatta con foto e filmati che documentano la sua incontinenza erotica. D’accordo, direte ancora: ma dov’è la notizia? La notizia è che quella che avete appena letto non è una sintesi del faldone di trecento pagine della Procura di Milano, ma la trama di un film con Lando Buzzanca: per l’esattezza, All’onorevole piacciono le donne (1972) di Lucio Fulci, uno dei capostipiti della «commedia sexy all’italiana» degli anni Settanta. È lì che dobbiamo tornare, per capire cosa sta succedendo. Leggi il seguito di questo post »
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