Guido Vitiello

Come (non) leggere Paperino. Ideologia e cultura pop

leave a comment »

Ai tempi del «tutto è politica», slogan non si sa se più stupido o ricattatorio, era naturale chiedersi, davanti a qualunque cosa, se fosse di destra o di sinistra. Film, canzoni, mode, abitudini di vita, nulla scampava al setaccio dell’ideologia. Prima delle ironie di Gaber, l’inventario più noto – e citato fino allo sfinimento – era Maledetti vi amerò (1980) di Marco Tullio Giordana, dove si diceva che il tè, il riso integrale, il Marocco, la doccia, i preliminari erotici sono di sinistra; di destra sono il caffè, la vasca da bagno, Venezia, Praga e la penetrazione. Due giornalisti francesi, Isabelle Fringuet-Paturle e Jérémy Patinier, provano oggi a riproporre lo stesso gioco di società. Ma il loro libro, Tintin est-il de gauche? Astérix est-il de droite? (Les Éditions de l’Opportun), è la dimostrazione che il gioco non funziona più. Tintin ha fama di esser di destra, ma è solo un trasformista che nelle sue avventure «è stato di volta in volta colonialista, anticolonialista, legittimista, anticomunista, democratico, difensore dei popoli sottomessi alla dittatura, un po’ cattolico e paternalista».

Asterix, impegnato a respingere i Romani invasori, potrebbe sembrare di sinistra; ma i Galli del fumetto sono piuttosto xenofobi, e Michel Serres arrivò a definirli «mezzi nazisti». Nazista per intero è il modello di società dei Puffi, cultori della Tradizione, con i loro villaggi di funghi sperduti nella Foresta Nera. SpongeBob è un militante ecologista contro il riscaldamento globale. Quasi inclassificabili le serie tv, da Dexter a Breaking Bad. Lady Gaga è a destra nello stile, a sinistra nelle idee. Facebook, che invita a innalzare un altare al proprio ego, è di destra, il più schietto e cooperativo Twitter di sinistra. E poi tocca a Ikea, alle infradito, alle riviste femminili, alla sfinge ideologica della Apple… Ma il gioco non funziona più: l’orizzonte ideologico si è fatto troppo nebbioso, e un Giudizio Universale richiede cieli limpidi. E soprattutto, il gioco era divertente quando non era un gioco, quando si prendeva tremendamente sul serio. Provate a riaprire, oggi, Come leggere Paperino di Ariel Dorfman e Armand Mattelart, pubblicato nel Cile di Allende, un’analisi marxista di Disney che negli anni Settanta fu un piccolo bestseller rivoluzionario: «Paperino al potere è la promozione del sottosviluppo e delle lacerazioni quotidiane dell’uomo del Terzo mondo ridotto a oggetto di continuo sfruttamento nel regno utopico della libertà borghese». Nessun umorista dei nostri tempi saprebbe fare di meglio.

Articolo uscito su IL di aprile

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: