Guido Vitiello

Posts Tagged ‘Pierluigi Battista

Gad Lerner e il porto abusivo di Primo Levi

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razzaSono rapaci, le dicerie: scelgono una preda, la braccano, la spolpano, vi si accaniscono finché non se ne annoiano, poi la lasciano lì a marcire e via, a inseguirne un’altra. Questo non toglie che vi siano specie prese di mira più di altre. “L’eterno ritorno delle voci è il destino dei capri espiatori”, scriveva Jean-Noël Kapferer in un libro sui più antichi media del mondo, Le voci che corrono. “In Occidente gli ebrei hanno costituito il modello ideale di capro espiatorio, il bersaglio immediato delle voci: dal presunto avvelenamento dei pozzi durante le epidemie di peste dal 1348 al 1720 fino al sospetto di omicidio rituale”. Il libro è del 1987, e Kapferer poteva ancora illudersi che il destino naturale delle voci fosse quello di spegnersi: non immaginava certo il giorno in cui sarebbero rimaste impigliate in eterno nella rete. Leggi il seguito di questo post »

Non giudicate. Presentazione alla Camera dei Deputati

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Presentazione di Non giudicate. Conversazioni con i veterani del garantismo. Mauro Mellini, Domenico Marafioti, Corrado Carnevale, Giuseppe Di Federico (Liberilibri).
Sabato 27 ottobre 2012, ore 18, Sala Aldo Moro. Con l’autore, intervengono Massimo Bordin, Giuliano Ferrara e Pierluigi Battista. Modera Serena Sileoni. Fonte: RadioRadicale.

Qui il servizio di Rai Parlamento a cura di Roberto Amen.

Written by Guido

ottobre 30, 2012 at 6:18 PM

L’ispiratore occulto di Pierluigi Battista

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Pierluigi Battista a volte scrive cose  giuste, a volte scrive cose sbagliate: come noi tutti, grosso modo. Qualcuno, però, sostiene che le scrive male.

Un professore di letteratura medievale, Claudio Giunta, si è preso la briga di analizzare l’ultimo libro di Battista, I conformisti (una raccolta di articoli sulle viltà degli intellettuali), anche dal punto di vista dello stile.

Lo ha trovato “giornalistico nel peggiore dei significati che l’aggettivo può avere”: iperbolico, ridondante, pieno di incisi e ammiccamenti, imprecisioni, metafore che fanno a pugni tra di loro, giochi di parole puerili, domande retoriche.

Soprattutto, c’è una figura che ricorre ossessivamente nello stile di Battista:

Buona parte dei suoi articoli è costruita sulle anafore, come i temi alle scuole medie o i discorsi degli assessori: «Come se davvero esistessero… Come se davvero esistessero…» (p. 10). «L’utopia è bella perché… È bella perché… È bella perché…» (p. 58). «Astenersi… Astenersi… Astenersi…» (p. 118). «Facciamo finta di… Facciamo finta di… Facciamo finta di…» (p. 145). Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

novembre 9, 2010 at 7:47 PM