Posts Tagged ‘Bruno Tinti’
Davigo, un disneyano all’Anm
Rassegniamoci stoicamente a chiamarla Tangentopoli perché, come si dice, il destino guida chi lo asseconda ma trascina a forza i riluttanti. Per anni ho aggirato quella detestabile formula giornalistica, ricorrendo a tutte le perifrasi e le circonlocuzioni del caso, ma è arrivato il momento di capitolare. Quanto più il 1992 si allontana nel tempo, tanto più cresce il vizio di leggere i problemi della giustizia e della corruzione alla luce non già dei grandi classici del pensiero politico ma dei Grandi Classici Disney. Tangentopoli si è aggiunta ormai alle due capitali di quel regno di fantasia, Paperopoli e Topolinia, dove s’incontrano personaggi come il commissario Basettoni, l’ispettore Manetta, la Banda Bassotti e l’avvocato Cavillo Busillis. Niente di nuovo, si potrà obiettare, ci sono disneyani di lungo corso – Travaglio con i suoi monologhi teatrali tanto amati dalle scolaresche, l’ex magistrato Bruno Tinti che invocava tempo fa un “partito delle guardie” nel paese dei ladri – ma lo spirito dei fumetti vive in questi giorni la sua grande rivincita. Leggi il seguito di questo post »
Metafisica del processo e oblio dell’imputato
Far pace con l’idea che siamo cugini degli scimpanzé è difficile, ma mai quanto ammettere di aver vissuto in un paese i cui destini sono stati appesi per anni a un magistrato che, alla domanda su cosa sia l’errore giudiziario, risponde così: “Io accuso lei di omicidio e il ‘morto’ è vivo. Questo è un errore giudiziario”. Definizione alquanto restrittiva, da cui si deduce che l’ultimo infortunio risale agli anni Cinquanta del secolo scorso: il caso di Salvatore Gallo, condannato all’ergastolo per aver ucciso il fratello che però – sorpresa! – era vivo e pimpante. E va bene che Di Pietro, cugino anch’egli degli scimpanzé, non ha troppa dimestichezza con i rami della scienza giuridica; ma la riluttanza a riconoscere la possibilità stessa dell’errore, se non come ipotesi di scuola, è confermata da esemplari più evoluti della specie togata. Leggi il seguito di questo post »
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