Guido Vitiello

Posts Tagged ‘Umberto Bossi

Filologi e culologi

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In un tempo che pare lontanissimo, quando la volgarità dei politici aveva ancora qualcosa di divertente, Umberto Bossi passò alla storia – non so di cosa, ma comunque alla storia – per una risposta data a Marco Pannella, che lo accusava di simpatie filoserbe: “Meglio Milosevic che Culosevic”. La battuta mi è tornata in mente giovedì sera quando mi sono ritrovato a pensare, tra me e me: meglio culologi che filologi; per poi subito correggermi, e concludere che si può essere con diletto entrambe le cose. Perdonate la bizzarria di questo incipit, ma ogni occasione richiede lo stile appropriato, e l’occasione era inequivocabilmente surrealista. Ero nei sotterranei di Altroquando, una libreria dietro Piazza Navona che per me è quasi una seconda casa, dove si presentava un libro di Alvaro Rissa, Il culo non esiste solo per andare di corpo (il melangolo). A presentarlo c’erano Alvaro Rissa e Alvaro Rissa, ma nessuno dei due era Alvaro Rissa, o forse lo erano entrambi. Leggi il seguito di questo post »

Il Gambero Verde. Secessioni culinarie

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Per chi, come me, vive per lo più nella sua testa, la città non esiste se non come fondale di sogno. Mi accorgo della sua esistenza solo quando un emissario del mondo esterno – generalmente un Tir, ma anche un cagnolino sufficientemente incazzoso può andar bene – minaccia di venirmi addosso e di travolgermi. Allora sono costretto ad aprire gli occhi, e mi accorgo di alcune cose curiose.

Fu per esempio l’agguato di un cocker spaniel (giocherellone, dicono: ma io non mi fiderei), a Villa Torlonia, a riscuotermi dal perenne dormiveglia e a farmi notare che la strada che conduce alla residenza di Mussolini è intitolata a Renzo De Felice, con ironia non so quanto involontaria. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

febbraio 21, 2011 at 1:45 PM

Questo spiega tante cose

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La frase di Plinio il Vecchio che ci hanno inculcato sui banchi di scuola – Non c’è libro tanto cattivo che in qualche sua parte non possa giovare – mi è sempre sembrata nel migliore dei casi un po’ ingenua, se non sfrenatamente ottimistica. D’altro canto, nel primo secolo dopo Cristo i libri erano ancora pochi, Moccia non era nato, e insomma era tutto più facile.

Oggi, però, mi sono dovuto ricredere: Plinio aveva ragione. Ho ripreso in mano un libro perfettamente inutile, comprato vent’anni fa ai Remainders di Piazza San Silvestro ai tempi dei grandi sconti di settembre (chi vive a Roma sa di cosa parlo) e, soprattutto, ai tempi in cui l’ingresso di un libro nuovo in casa non creava una catastrofe umanitaria restringendo ulteriormente lo spazio vitale. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

novembre 10, 2010 at 6:50 PM