Guido Vitiello

Posts Tagged ‘Pier Luigi Bersani

Masochismo e suicidio delle classi dirigenti (Mani bucate, 33)

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“Io fui Paolo già. Troppo mi scuote il nome di Virginia”; ma l’incredibile caso Raggi-Berdini suscita reminiscenze letterarie ben più cupe di questi versi di Gozzano o del romanzo di Saint-Pierre che li ispirò. La tortuosa sequela di umiliazioni a cui si è sottoposto liberamente l’assessore – le accuse lanciate alla sovrana credendosi al riparo dai suoi occhi (un caso di scuola di “atto mancato”); l’autodenigrazione pubblica del giorno dopo (“Sono un coglione, questa è la verità”); il risentimento verso il cronista che aveva spezzato il patto di vassallaggio; l’attesa tormentosa di un responso o di un perdono – tutto questo ha una sola pietra di paragone nella storia della letteratura, ed è la Venere in pelliccia di Sacher-Masoch. Leggi il seguito di questo post »

…E poi non ne rimase nessuno. L’estinzione dei garantisti

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Metro-PROMO_07Con un acquario si può fare una zuppa di pesce, più difficile è trasformare una zuppa di pesce in un acquario. La battuta che circolava ai tempi del crollo del Muro, a sottolineare l’irriversibilità dei disastri fatti dal comunismo, si presta bene anche ai danni di un ventennio di intossicazione forcaiola. Da più parti si è detto, in questi giorni, che il nuovo gruppo dirigente renziano deve dotarsi di una cultura garantista, e che tra le intemperanze corporative dell’Anm e le inchieste sul Pd emiliano tutti i nodi del rapporto politica-giustizia stanno venendo al pettine. Era ora, verrebbe da dire; se non fosse che, per citare Sciascia, manca il pettine. E se il pettine manca, è perché c’è chi si è messo d’impegno a staccarne uno dopo l’altro tutti i denti. La metafora che ricorre più spesso è un’altra, quella della “mutazione genetica”: la sinistra avrebbe smarrito l’ispirazione garantista trasformandosi in una cinghia di trasmissione della magistratura associata, o in una tifoseria dei pubblici ministeri; dal che si deduce che per tornare dal signor Hyde al dottor Jekyll basta aspettare che la pozione magica cessi il suo effetto. Ma è una metafora inesatta, compiacente e segretamente revisionista. Leggi il seguito di questo post »

Io sono vivo, voi siete morti. Beppe Grillo tra zombie e vampiri

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Breve cronaca di un finimondo. Quando nei talk show, sui giornali e nelle aule parlamentari la retorica dell’o di qua o di là, del noi e del loro, della destra e della manca, delle formiche rosse e delle formiche nere cominciò a suonare come un irritante e vuoto cicaleccio, nell’aria si addensarono i presagi del diluvio imminente. I nocchieri politici più stolti non si accorsero di nulla, non abbandonarono gli antichi vizi, si accanirono nella guerra per bande, famiglie o contrade: di lì a poco, i denti ancora digrignati, li avrebbe spazzati via il nubifragio. I più lungimiranti s’ingegnarono per mettersi in salvo su arche, scialuppe di fortuna o grandi creature dei mari. Ce n’erano di robuste e ben sperimentate, ed è a queste che puntarono i più prudenti, gli inaffondabili democristiani, persuasi in cuor loro che per la Balena bianca, come per la Chiesa di Roma, valga il mistero del non praevalebunt, che i flutti della storia e gli arrembaggi dei bracconieri non possano nulla contro quella pacifica bestia marina: presero a salmodiare le formule di rito – responsabilità, unità nazionale, centro, mediazione, serietà – e si affidarono alla Provvidenza. I più temerari, o anche solo i più disperati, si gettarono invece su una zattera basculante e malcerta. Né di qua né di là, proclamarono, piuttosto al di là, in tutti i sensi possibili. Nasceva la spettrale retorica dell’Oltre. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

Maggio 14, 2012 at 10:40 am