Guido Vitiello

“Il Mondo” di Pannunzio online (nei prossimi 830 anni)

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Abbonatevi a Il Mondo, settimanale politico economico e letterario. Direttore: Mario Pannunzio. Redattore capo (o redattore cupo, secondo la sua formula): Ennio Flaiano. Ogni settimana – o quasi – le inchieste di Ernesto Rossi, le vignette e i disegni di Mino Maccari, la rubrica di Guido Calogero e quella di Alfredo Todisco. Per la letteratura inglese e americana c’è Agostino Lombardo, sommo traduttore di Shakespeare. Per la tedesca Ladislao Mittner, o Aloisio Rendi. E così via: ogni cantuccio dello scibile (così come dell’aleatorio e dell’inconoscibile) ha un’intelligenza sopraffina preposta a illuminarlo.

Se siete fortunati, potrete trovare tra le pagine un racconto di Landolfi o di Comisso, un intervento di Croce o di Salvemini, uno stralunato reportage di Alberto Arbasino a zonzo per i teatri d’Europa o un ancor più stralunato reportage di Elémire Zolla dal Parco dei Mostri di Bomarzo. Ma capita spesso di imbattersi anche in Soldati e Alvaro, Silone e Brancati, e credetemi se vi dico che non ho menzionato che una piccolissima parte dei nomi per cui val la pena abbonarsi.

L’abbonamento annuo costa L. 5000. Se vivete all’estero, L. 7000. Un solo numero, in edicola, fanno appena cento lire. O meglio, facevano: dall’8 marzo 1966 infatti, salvo rimanenze dell’edicolante, Il Mondo non lo trovate più. Lo trovate però qui su UnPopperUno, ogni settimana (rectius: ogni volta che mi parrà) a partire da oggi. Un articolo per volta, senza altro ordine che non sia quello del mio capriccio. Secondo i primi calcoli molto approssimativi, in circa quarantaduemila settimane dovrei aver completato la prima edizione integrale online del Mondo di Pannunzio. Il lancio ufficiale è previsto per la prima settimana di marzo del 2841 (salvo maltempo). Oltre ai discendenti del curatore, saranno presenti i discendenti di Edoardo Camurri, come da disposizioni testamentarie. Seguirà un rinfresco.

Si comincia, oggi, con un raccontino epistolare di J. Rodolfo Wilcock, o forse di Matteo Campanari. Come ricorda Roberto Calasso, «Wilcock firmò per anni articoli sia col suo nome sia con quello di Matteo Campanari. E, negli articoli firmati Wilcock, se la prendeva spesso con le idee di Matteo Campanari, il quale poi rispondeva combattivamente». Se non conoscevate Wilcock, dopo averlo letto non potrete fare a meno di lui, e allora cominciate con il rintracciare questo libro.

Il racconto si chiama Per una pelliccia, e descrive il progetto di un film di fantascienza tutto italiano. A ben vedere, le otto trame di Wilcock potrebbero fornire la base per una miniserie televisiva in otto episodi (il produttore più timoroso, o più squattrinato, la preferirà di certo al mio progetto di una serie in cento puntate da Manganelli).

***

Roma, 17-12-61. Cara Lucia: Oggi ha telefonato un certo signore P. che dice di essere regista cinematografico. Sembra che vogliano fare un film di fantascienza, lui e altri due registi; hanno chiesto alla Rai chi c’era a Roma esperto di fantascienza e la Rai ha detto di cercare me. Sarà uno scherzo della Rai: è vero che una volta ho recensito un libro di fantascienza, sai che in questo paese si diventa presto un esperto, hai uno zio nel Sudafrica e sei subito un noto africanista. Ma come faranno a girare un film con tre registi? Domani mi viene a trovare questo P., poi ti racconto; tu starai già pensando alla pelliccia ma non farti illusioni, si tratta certo di un malinteso (…).

19-12-61. (…) P. e i suoi due compagni appartengono alle nuove leve del cinema, tanto nuove che nessuno di loro ha mai fatto ancora un film. Sono molto soddisfatti di questa idea, cioè di fare un film di fantascienza italiano, serio, e sperano di convincere un produttore (…). Questo film dovrebbe presentare una specie di panorama dell’Italia nell’anno 2000, senza però fare accenno a invenzioni o accorgimenti stravaganti, razzi e simili, che loro chiamano con giusto disprezzo «fantascienza di cartapesta». Tutt’e tre sono schiettamente italiani, nei loro gusti, soprattutto P.; tra una domanda e l’altra,  sono riuscito a capire che  in realtà gradirebbero qualcosa come Cuore, ma scritto da D’Annunzio nell’anno duemila; l’hanno perfino detto, che in Italia niente cambia, mai. (…)

20-12-61. Cara Lucia: I soggetti che ho pensato sono otto, uno peggio dell’altro. Te li scrivo, così li fai vedere a tua madre, poi mi dici se già li hanno fatti alla radio, alla televisione o al cinema (…).

1) Un giovane si serve della «macchina del tempo» retrograda, per tornare alla Roma di oggi: vuole conoscere una persona famosa (quale?). Ha soltanto mezz’ora di tempo. C’è un equivoco, l’uomo viene detenuto in questura, non può tornare al duemila. Conflitti vari, diverse derivazioni possibili.

2) Una ragazza, appartenente a un gruppo di «cervelli» artificialmente selezionati (sistema russo) s’innamora di un giovane normale. Lo Stato le vieta di sposarlo; lei non può unirsi se non a un uomo del suo gruppo; quello che ha scelto è troppo stupido. Conflitto. Poi le danno il permesso di sposarlo, a condizione che i figli li faccia con altri del suo gruppo. Lui si rifiuta. Conflitto.

3) Madre di famiglia compra cervello elettronico, il quale in poco tempo diventa capofamiglia: dà ordini a tutti, dice quel che debbono fare e quel che non debbono fare. Disperazione generale: tutti sono diventati schiavi di quell’armadietto con schermo. Uno dei bambini inverte un collegamento della macchina e il cervello dà gli ordini invertiti. Scompiglio. Distruzione dell’apparecchio.

4) Il marito fa il vigile spaziale, parte ogni settimana entro una capsula satellite, rimane quattro giorni e ritorna a terra. Una ragazza fuggita di casa si nasconde nella capsula. Quattro giorni insieme nello spazio. Conversazione televisiva, ininterrotta, con la moglie. Ritorno a terra. Conflitto. Soluzione.

5) Due giovani si sposano. Ricevono (come di regola) in dono dalla madre un «corredo» di tre bambini congelati. Ogni anni viene loro concesso di farne rinascere uno, se non hanno figli naturali. Purtroppo, non riescono a non averne. Conflitto. I bambini ghiacciati vengono regalati a un’altra coppia.

6) La Repubblica di San Marino è rimasta indietro nel tempo; è diventata comunista e tradizionalista; conservano cioè le usanze di oggi, 1962. Arrivano turisti italiani con l’elicottero. Uno di loro rimane, innamorato di una ragazza. Contrasto fra le due civiltà. La ragazza accompagna il giovane a Milano, poi ritorna a casa perché è una vera comunista e il progresso le dà fastidio.

7) Mediante la percezione subliminare, impiegati delle Finanze decidono di persuadere la popolazione, attraverso la TV e il cinema, a regalare i loro soldi al governo. Tutti si sentono generosi. Si domandano a quale ministero regalare i soldi: Turismo e Spettacolo, Partecipazioni Statali, ognuno ha il suo favorito. Lotta tra i ministeri. Questo atteggiamento è invece incomprensibile per chi non guarda la TV. Una signora regala i suoi gioielli alla Polizia, un’altra all’Ufficio Netturbini; i mariti, all’estero, ritornano in fretta, disperati.

8) Ogni famiglia ha il suo rifugio antiatomico, in giardino. Un bel giorno i T. scoprono che nel loro rifugio si è annidata una famiglia di uomini molto selvaggi (non dire di che provincia sono), che a poco a poco distruggono tutto. Qualunque seguito.

21-12-61. Cara moglie mia: Ieri ho visto i tre registi, insieme. Non appena ci siamo dati la mano, hanno cominciato a bisticciare. Scopro che non erano nemmeno d’accordo sulla faccenda del 2000. Uno infatti voleva fare il film all’epoca presente. «E la fantascienza?», domanda il P. «La fantascienza ce l’abbiamo già in casa», risponde; «forse il mondo non è diventato fantascientifico?». «Allora lei vuole fare un film neorealista», dico io. «Ecco: solo che deve essere neorealista fantascientifico». Pensa se ci potevamo mettere d’accordo. Dio sa che diavolo vogliono. (…)

(Matteo Campanari, Per una pelliccia, Il Mondo, 9 gennaio 1962)

Una Risposta

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  1. […] (Laterza, 1967), che raccoglieva il meglio della rubrica. Prosegue così lo scellerato progetto di ripubblicazione integrale, un articolo a settimana per i prossimi 830 anni, del Mondo di […]


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