Guido Vitiello

Posts Tagged ‘Maurizio Ferraris

La mano maneggia (Mani bucate, 10)

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Alcuni luoghi comuni richiedono una rettifica, un corollario, un lieve aggiustamento di tiro; altri esigono il tributo di sangue di una vendetta. Non giudicare un libro dalla copertina. Che scemenza è mai questa? La fonte, tra l’altro, pare sia il signor Tulliver del Mulino sulla Floss di George Eliot, e io ci penserei bene prima di affidarmi all’autorità di un mugnaio del primo Ottocento che compra i libri in blocco solo perché hanno la stessa legatura (“ho pensato che dovevano essere tutti buoni libri”). Non solo si può giudicare un libro dalla copertina, lo si può anche comprare unicamente per quella, e starsene ad ammirarla come fosse un emblema rinascimentale, considerando il titolo alla stregua del motto latino che accompagna l’immagine allegorica. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

agosto 11, 2016 at 4:51 PM

Alla faccia! Galleria di ritratti filosofici

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VATTIMO-GIANNI-481x600Ho sempre pensato che Emanuele Severino fosse irrappresentabile. Al limite, con qualche sforzo, riuscivo a figurarmelo come una pura astrazione geometrica, diciamo come un punto senza dimensioni. Ed è normale che sia così: a noi rimasti a valle, ciondolanti a testa china nei pascoli del divenire, chi ha scalato le vette del pensiero fino a piantare le tende sull’Essere non può che apparire come un puntino lontano. E non un punto qualunque, ma il sovrano assoluto di Pointlandia a cui Abbott, in Flatland, prestò questo magnifico soliloquio parmenideo: “Infinita beatitudine dell’esistenza! Esso è; e non c’è altro al di fuori di Esso. Quello che Esso pensa, Esso lo dice; e quello che Esso dice, Esso lo ode; ed Esso è Pensatore, Parlatore, Ascoltatore, Pensiero, Parola, Audizione; è l’Uno, e tuttavia il Tutto nel Tutto. Ah, la felicità, ah, la felicità di Essere!”. Leggi il seguito di questo post »

Dimenticare Corona

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io-vi-maledicoBentornata, realtà. Non ci eravamo accorti che te ne fossi andata, ma bentornata lo stesso: ti uccideremo il vitello grasso. Fortuna che le grandi correnti spirituali del nostro tempo si diano convegno sulle colonne di Repubblica, e che lo Zeitgeist, pur soffiando dove vuole, abbia sempre la cortesia di inviare un suo refolo diplomatico dalle parti di via Cristoforo Colombo. E così, nella stessa congiuntura storico-destinale in cui Maurizio Ferraris riscopriva (o ribolliva) il realismo filosofico sotto il coperchio del “New Realism”, Concita De Gregorio dava nuovo lustro letterario al neorealismo, caduto in desuetudine dagli anni del boom economico e riconsacrato con il suo ultimo libro Io vi maledico. Il revival non riguarda lei sola, e anzi si può dire che – dal Corpo delle donne in poi – l’estetica neorealista è tornata in auge come strumento ideologico ed esorcistico.

New Realism e neo-neorealismo: si tratta, in entrambi i casi, di disporsi al salutare cozzo con la pietra d’inciampo della realtà, aggirata dai populismi mediatici. Che s’incanali per vie giornalistico-filosofiche o giornalistico-letterarie, la corrente profonda è una sola. Soltanto così si spiega come De Gregorio abbia potuto inaugurare un articolo sul rogo dei due senzatetto nel sottopasso di Roma, alla fine di gennaio, col monito sibillino: “Dimenticate per un momento Corona”. Il lettore candido si sarà chiesto: “Cosa diamine c’entra Corona? E soprattutto, chi ci stava pensando?”. Ma il lettore candido è candido proprio per questo: perché non capisce. Dimenticate Corona sta per pensate all’elefante, e una volta che ci avete pensato comparate quel mondo di apparenze mediatiche e mollezze sibaritiche con la sofferenza silenziosa che si consuma nei sottopassi della Realtà. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

febbraio 18, 2013 at 6:39 PM