Guido Vitiello

Posts Tagged ‘Michela Marzano

Teologia delle copertine

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Io-AmoL’idea che non si possa giudicare un libro dalla copertina è una pericolosa eresia, da contrastare con tutte le armi dell’apologetica. Inclina per un verso al docetismo – l’esteriorità di un volume è degradata a mera apparenza, fantasma, come le spoglie mortali di Cristo – e per altro al nestorianesimo, postulando due nature distinte, la copertina e i fascicoli delle pagine, tenute accidentalmente assieme da una costola. E invece l’esterno e l’interno di un libro sono, per l’ortodossia, un’unica ipostasi. Forte delle conclusioni del mio privato concilio di Calcedonia, rivendico il diritto di giudicare il nuovo libro del teologo laico Vito Mancuso dalla copertina, dove su campo bianco un cuore stilizzato fa da apostrofo rosso tra le parole Io e amo. Sottotitolo: Piccola filosofia dell’amore. È un libro che si annuncia piccolo, obietterà qualcuno, non facevi prima a leggerlo? Lo so, ma volevo mettere alla prova un altro caposaldo della mia erigenda teologia della cultura, il dogma che postula l’infallibilità di Gad Lerner ex cathedra televisiva nel reclutare e magnificare le eminenze di quello che chiamerei il pensiero grigio, o stinto. Leggi il seguito di questo post »

Recalcati è un agente segreto. Io so (ma non ho le prove)

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195118776-1a3c143b-7729-4ba8-a984-4f8f524f1511Edmondo Berselli si divertiva a immaginare che nelle riunioni a via Solferino, quando i casi del giorno richiedevano un commento dotto e pensoso, la redazione del Corriere brancolasse nel buio finché una vocina esitante non tirava fuori, per il sollievo generale, il nome decisivo: “Magris?”. A Repubblica non hanno più in panchina l’asso absburgico, ma chissà che anche lì non si svolgano di quei conclavi. C’è un affare tenebroso, una madre infanticida, uno zio cannibale, una suocera licantropa, qualcosa insomma che imponga di scandagliare l’animo umano a profondità dostoevskiane inaccessibili a Michela Marzano. Si discute, ci si arrovella, si pondera, ci si dispera. Poi, tana libera tutti: “Recalcati?”. Ma non è necessario che le cronache offrano crudeltà favolistiche. Può accadere per esempio che un venerato maestro di Repubblica scriva un romanzo a base di isteriche viennesi, e che questo sia accolto nella (fu) nobile collana dei Supercoralli Einaudi. Da Largo Fochetti, dopo la fumata bianca, parte una telefonata: “Professore, ci psicoanalizzi Augias”. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

settembre 21, 2014 at 12:06 PM

Mondo cannibale. Repubblica come clan endogamico

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cannibalsAut liberi aut libri, o si fanno figli o si fanno libri, amava ricordare Nietzsche; ma tra le due cose c’è un’analogia profonda, e un nuovo Lévi-Strauss dovrebbe indagare le strutture elementari della parentela editoriale. Vuoi per superstizione, vuoi per aver orecchiato un po’ di genetica, tutti siamo al corrente dei guai che possono venire dal matrimonio e dalla generazione tra consanguinei. Si tratta quindi di capire se l’endogamia editoriale aumenti il rischio di dar vita a libri malformati o affetti da anomalie congenite. Il primo caso di studio del nostro antropologo potrebbe essere la collana iLibra di Repubblica e Laterza, inaugurata a fine febbraio (“I libri del futuro” era il cubitale annuncio) e appena giunta al suo dodicesimo titolo, dove illustri firme di Repubblica ragionano su temi cari a Repubblica in volumetti che si possono, tra l’altro, acquistare in edicola insieme a Repubblica, generosamente recensiti sulle pagine di Repubblica e promossi tramite videointerviste sul sito di Repubblica. Leggi il seguito di questo post »

La vispa Michela, ovvero: la trasfigurazione del banale

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vispa_teresa_1918L’una ha scritto Volevo essere una farfalla, l’altra voleva acciuffare gentil farfalletta; per il resto, non si notano differenze apprezzabili tra Michela Marzano e la Vispa Teresa. E chi si accanirebbe contro la Vispa Teresa? Non stilleremo una sola goccia di sarcasmo sull’ultimo libro della filosofa e deputata, L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore, che Utet pubblica in questi giorni. Ma un innocente gioco di contrappunto questo sì, sarà istruttivo per illuminare un meccanismo che va ben al di là del libro e della sua autrice.

Dalla recensione di Leonetta Bentivoglio su Repubblica del 29 agosto: “Un percorso irregolare e quasi spavaldamente eccentrico, che attinge a innumerevoli scenari intellettuali ed espressivi: le citazioni riguardano Stendhal, la Dickinson, Lacan, Zagdanski, Bauman”. Da L’amore è tutto di Michela Marzano: “L’amore, in fondo, è quel segreto che ci portiamo dentro. Due linee parallele che non si incontrano mai. Oppure sì, ma solo all’infinito. Come la vita di ogni coppia. Anche quando le dita della mano riescono a incrociarsi per qualche istante”. Bentivoglio: “Il viaggio nell’amore intrapreso da Marzano scansa l’‘oggettivazione’ del discorso amoroso. Non c’è un ritratto strutturale del significato dell’amore, nelle varianti di significato che ci invadono”. Marzano: “Istanti di gioia che vorremmo incastonare, prima di vederli scivolare via. E poi annotare sul diario che sarebbe assurdo pretendere che la gioia duri più di un attimo, perché nella vita tutto finisce”. Bentivoglio: “Pronta ad attraversare con piglio sprezzante l’esteso territorio del ‘luogo comune’ in cui tradizionalmente abita l’amore”. Marzano: “Mi pensi, mi parli, mi ascolti, mi telefoni, mi scrivi, mi consoli, mi fai un regalo, vero? Vieni a prendermi alla fermata della metro, parti con me, mi accompagni all’aeroporto, mi saluti con un bacio, mi stringi forte forte, mi dici che mi ami, mi dici che mi ami, mi dici che mi ami, ma mi ami? e quanto? me lo dici, vero?”. Bentivoglio: “Qui non siamo dalle parti di Roland Barthes, con i suoi celebri Frammenti”. Leggi il seguito di questo post »

Written by Guido

settembre 1, 2013 at 2:42 PM

Non fidarsi è meglio. La pagina 69 di Michela Marzano

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Come sempre, su Internazionale.

Avere-Fiducia

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febbraio 22, 2013 at 5:16 PM