Posts Tagged ‘H.G. Wells’
In terra caecorum. Racconti dal regno dell’oscurità
L’epica è invenzione di un cieco, sarà per questo che è così difficile vederci chiaro. I suoi confini sono alquanto nebbiosi: che cosa deve avere, un racconto, perché si possa definirlo epico? Concilii di dèi e discese al regno dei morti, cataloghi di navi e descrizioni di scudi? Si potrebbe almanaccare all’infinito. Ma se accettiamo di andare a orecchio, un buon criterio c’è: un racconto epico lo si riconosce, infallibilmente, al suono del suo incipit. Apriamo due libri gemelli che quasi di certo non sanno della loro parentela. Il primo è Cecità di José Saramago: “Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell’omino verde”. A orecchio, non è epica: il lettore si trova scaraventato senza troppi riguardi in mezzo a una strada, al semaforo, in un mondo con cui fatica a prender confidenza. E quando vedrà gli abitanti di questo mondo sprofondare nell’universale cecità, ci metterà un po’ a capire che la cosa riguarda anche lui. Leggi il seguito di questo post »
Annus Mirabilis. Il Guvi Book Award 2009
Caspita, che annata d’oro! Per una volta, sono soddisfatto delle mie letture. E con gran pena sono riuscito a distillare due Top 15 (Narrativa e Saggistica), una Top 10 “di settore” (Extravaganzas) nonché una Caienna dove scontano la loro condanna i tre libri più insulsi letti nel 2009. L’esortazione d’inizio anno, che rivolgo per primo a me stesso, è ancora una volta questa: non farti dettare le scelte di lettura dai calendari degli editori e degli uffici stampa, dal ricatto dell’attualità, dal regno dell’adulazione universale (il cui rovescio è il combattimento dei galli) che domina il cosiddetto giornalismo culturale, dalla pressione di compagnie e circoletti, spesso amabili, che fanno leva sul senso di vergogna. “Ma come, non hai letto Tal de’ Tali?”. Ebbene no, non l’ho letto, non lo leggerò mai: la vita è troppo breve. Siate crivellati di lacune, con lo stesso orgoglio che il nobile Gruviera ostenta nel vostro frigorifero. Leggete i classici, e seguite le vostre ossessioni ovunque vi portino. Tutto il resto è enciclopedismo, snobismo, accademia, fighettismo letterario, o soggezione alla “fama”: che è poco meno che vento.
Se non vi fidate di me, fidatevi di Jonathan Swift: “Dei settemila scritti attualmente prodotti in questa rinomata città, prima che il sole abbia compiuto la prossima rivoluzione, non resterà l’eco di alcuno”. O di Joseph De Maistre: “Ma una raccomandazione mi resta da farvi, Signora, ed è che, all’epoca in cui viviamo, è più che mai necessario di stare in guardia contro la riputazione dei libri, visto che il secolo che tramonta rimarrà sempre segnato nella storia come la grande epoca della ciarlataneria in tutti i campi, e soprattutto delle fame usurpate”.
E ora, le classifiche (compilate, per pigrizia, in ordine sparso, in una notte quasi insonne: perciò non è detto che il numero sette sia meno bello del numero tre, eccetera). Leggi il seguito di questo post »
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